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LA NEWS DEL MERCOLEDI’: I VANTAGGI DELL’ORGANIGRAMMA EFFICACE

Questo articolo fa parte della serie “La news del mercoledì – Contenuti di valore per migliorare l’organizzazione della tua azienda” di Active Engineering.

Ogni mercoledì pubblicheremo un articolo contenente elementi di valore per migliorare l’organizzazione della tua Azienda: non perderti questo appuntamento fisso: seguici su Linkedin e su Facebook.

Nell’articolo di oggi ci soffermiamo sui vantaggi dell’organigramma efficace.

 

Collaboratori motivati, soddisfatti e allineati sugli obiettivi comuni sono uno strumento fondamentale per il raggiungimento dei traguardi aziendali.

Il primo passo per gestire efficacemente i collaboratori è chiarire i ruoli e le mansioni di ogni figura.

 

Se vuoi capire meglio l’importanza di un organigramma efficace e dei relativi mansionari, ti rimando al mio approfondimento che ho pubblicato sul nostro sito:

https://www.sistemi-iso.it/news/163-la-news-del-martedi%E2%80%99-%E2%80%93-efficacia-delle-risorse-umane.html

 

L’organigramma generico che vale per ogni realtà contenente le principali funzioni, è il seguente:

 

La prima azione da intraprendere per capire se le attività sono organizzate in maniera efficiente, è collegare un nome ad ogni casella. La persona designata sarà il Responsabile del processo a cui sono assegnati specifici compiti, responsabilità e obiettivi.

 

Se il nome del Titolare dell’Azienda compare in più caselle significa che sta ricoprendo più di una funzione (spesso quasi tutte) in qualità di Responsabile.

Questa NON è una buona cosa e ti spiego anche il perché.

Il Titolare o l’Imprenditore rappresenta il cuore ed il cervello dell’Azienda, è il comandante della nave e come tale è colui che studia i venti, valuta la forza del mare, percepisce se la nave è pronta per intraprendere un determinato viaggio o se ha bisogno di manutenzione, di rinforzi o di una semplice verniciatina.

In altre parole, l’Imprenditore è colui che indica la rotta. E questo è di per se un lavoro, anzi è il lavoro principale del Titolare perché dalle sue decisioni dipende il destino dell’Azienda e di tutti coloro che vi collaborano.

Il fatto che all’interno dell’Azienda il titolare sia Responsabile di più attività NON STRATEGICHE indica che sta togliendo una parte rilevante del suo prezioso tempo alla crescita dell’Impresa, occupandosi di mansioni che dovrebbe delegare in maniera efficace ad altri collaboratori.

Se questa situazione non viene risolta alla radice e in tempi brevi, il risultato è che ben presto il Titolare si potrebbe trovare in una situazione di sovraccarico di lavoro senza aver abbastanza lucidità e risorse da dedicare allo sviluppo delle attività e l’azienda inesorabilmente smetterà di crescere.

Il Titolare non deve svolgere i compiti da manager dell’Azienda intesi come attività di controllo e ordine.

L’imprenditore ha il ruolo di stratega e come tale deve concentrarsi sui miglioramenti da apportare all’organizzazione dell’Azienda, sulle innovazioni tecnologiche da inserire per snellire i processi, scegliere i consulenti migliori che gli possono portare effettivi vantaggi, analizzare i mercati e fiutare dove ci sarà un maggior sviluppo, puntare su nuovi investimenti per rimanere sempre competitivo rispetto alla concorrenza alla gestione delle risorse umane quantomeno dei collaboratori di primo livello.

 

Chiaramente per identificare in modo efficace i compiti, responsabilità e competenze dei Responsabili e dei principali collaboratori è necessario utilizzare uno strumento adeguato che noi abbiamo definito il mansionario efficace.

Il MANSIONARIO non è solamente un documento da conservare negli archivi dell’azienda magari perché previsto dalla certificazione Qualità ISO 9001, ma è un vero e proprio STRUMENTO FONDAMENTALE in grado di CHIARIRE I RUOLI E I COMPITI di ogni figura di riferimento aziendale.

In altre parole, deve definire chi fa cosa, quando la deve fare e quali sono i risultati che deve raggiungere.

Deve essere quindi uno strumento dinamico, tenuto in debita considerazione per valutare i risultati raggiunti dai Responsabili alle scadenze pianificate ed eventualmente rivisto ed aggiornato quando pianificato.

Creare ed applicare mansionari efficaci significa aver definito correttamente i compiti e le attività attribuite ad ogni figura aziendale e questo porta a evitare incomprensioni tra colleghi e responsabili, non sovrapposizione dei ruoli, immagine chiara dei risultati attesi e riduzione delle differenze di carichi di lavoro.

Inoltre, si ha la possibilità di valutare le performance di principali collaboratori e di poter premiare i più meritevoli basandosi su numeri oggettivi e non su sensazioni creando un circolo virtuoso.

In altre parole, il clima aziendale è sicuramente più rilassato, l’azienda è più organizzata e le performance di tutti i collaboratori aumentano quasi naturalmente.

 

Con un organigramma ben bilanciato e i mansionari chiari e specifici, tutti sanno a chi rivolgersi quando c’è un problema o quando è necessario prendere una decisione che non sia strategica, senza rivolgersi direttamente al titolare per qualsiasi inconveniente duranti i processi produttivi.

Applicando questa tipologia di organizzazione l’Imprenditore ha molto più tempo disponibile da dedicare ad altre attività più redditizie per lui e per l’Azienda.

Una corretta definizione dei ruoli e delle responsabilità comporta per l’Imprenditore un miglioramento del suo stile di vita e una diminuzione del suo stress.

Infatti, l’Imprenditore può scegliere di impiegare il tempo che si è liberato tralasciando le attività non strategiche, per far crescere la sua Azienda o per dedicarsi alla famiglia o ai suoi hobby preferiti, certo che la sua nave prosegue verso la meta da lui decisa.

 

Concludendo, implementando l’organigramma efficace con la definizione chiara di ruoli e gerarchie, deleghe, mansioni e obiettivi di performance, il clima di lavoro diventa più sereno ed è basato sulla fiducia.

L'organigramma e i mansionari delineano le attività di ciascun dipendente e quale persona è responsabile della supervisione di ciascuna mansione.

Le relazioni tra i collaboratori sono chiare e ben definite e questo aiuta i membri dell’Azienda a conoscere i loro limiti e le loro responsabilità. Le persone designate come Responsabili sono spinte a dare il meglio di sé per ricambiare la fiducia ottenuta e tutti sono orientati a raggiungere gli obiettivi aziendali.

Ogni collaboratore è a conoscenza dell’importanza del suo compito ed è consapevole che ogni attività che porta a termine nel modo corretto contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo comune, aumentando il senso di appartenenza e sicuramente anche i risultati personali.

 

Per approfondire ulteriormente l’argomento, o per avere consulenza in merito alla strategia di miglioramento per la tua Azienda, puoi contattarci senza impegno scrivendo la tua richiesta a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

In particolare, un pacchetto del nostro METODO ACTIVE contiene tutti gli strumenti per gestire le risorse umane in maniera efficace e portare in Azienda i vantaggi elencati sopra e molti altri. Scrivici senza impegno per saperne di più.

 

Per scaricare l'articolo in pdf clicca qui:

 

Buon lavoro.

Alessandro Bonamano

 

LA NEWS DEL MERCOLEDI’: CONCETTI DI EFFICIENZA, EFFICACIA E PRODUTTIVITÀ

Dopo la pausa estiva, ritorna l’appuntamento fisso con la nostra informazione.

Ogni mercoledì pubblicheremo un articolo contenente elementi di valore per migliorare l’organizzazione della tua Azienda.

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Per chi non ci conoscesse già, siamo il punto di riferimento solido, affidabile e competente nel mercato della Consulenza Organizzativa Imprenditoriale per le piccole e medie imprese che vogliono ricevere supporto nella crescita e nel miglioramento aziendale.

Affianchiamo l’Imprenditore affinché trasformi la propria Azienda in un luogo stimolante dove tutti i soggetti attivi vengano coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi aziendali attraverso un metodo sperimentato e un’organizzazione in grado di definire i ruoli, gli obiettivi e la rotta da seguire per raggiungerli.

 

Nell’articolo di oggi ci soffermiamo sul definire e capire le differenze tra i concetti di efficienza, efficacia e produttività.

I tre concetti sono la base dell’analisi organizzativa di una Azienda.

Le Organizzazioni in genere hanno la necessità di essere estremamente efficienti. Spesso però le Aziende confondono efficacia con efficienza o pensano che basti la prima per avere successo e per stare sul mercato.

 

L’efficacia misura la capacità di raggiungere l’obiettivo prefissato, in altre parole l’efficacia rapporta il risultato ottenuto con il risultato target. Un processo è efficace quando il prodotto o servizio ottenuto risponde alle aspettative del cliente e possiede le caratteristiche desiderate, cioè quando ha raggiunto l’obiettivo prestabilito.

Per esempio il mio obiettivo target è quello di produrre 1000 pezzi in un determinato intervallo di tempo. Se allo scadere dell'obiettivo ne ho prodotti 800 ho avuto un'efficacia dell'80%.

L’efficienza è la capacità di raggiungere un obiettivo con il minimo utilizzo di risorse. Consiste quindi nell’impiego ottimale dei fattori produttivi che un’Azienda possiede per ottenere il risultato migliore possibile.

Per esempio, se per portare a termine una pratica c'è bisogno di 20 minuti, e io in 4 ore completo 8 pratiche, significa che ho avuto un'efficienza del 60% circa (perché per completare 8 pratiche avrei dovuto utilizzare solamente 2,5 h). Questo significa che probabilmente investo del tempo in attività non di valore o non riesco a gestire nel migliore dei modi la risorsa tempo.

L’efficacia può essere ottenuta concentrandosi su obiettivi specifici. Per essere in grado di raggiungere tali obiettivi generalmente si utilizza una quantità di risorse superiore al necessario, e questo significa spreco. L’efficienza invece significa lavorare impiegando solamente le risorse sufficienti all’ottenimento del risultato voluto, e questo significa quindi ottimizzazione.

L’efficacia è necessaria per ottenere gli obiettivi prefissati, ma non necessariamente per creare un prodotto o servizio in linea con il mercato. Per stare nel mercato bisogna essere concorrenziali e si devono combattere gli sprechi e per fare ciò non basta raggiungere la meta, ma bisogna farlo con una strategia rivolta all’ottimizzazione.

Essere quindi efficaci non equivale ad essere efficienti. Si può essere efficaci ma uscire ugualmente dal mercato perché si sono dissipate troppe risorse. L’efficienza invece dà modo all’Azienda di poter raggiungere i propri scopi con le giuste risorse e quindi poter godere di un margine di profitto.

Combinando quindi i due concetti, possiamo trovare:

  • - comportamento inefficiente e non efficace: quando si perseguono obiettivi errati, si impiegano troppe risorse e non si produce a sufficienza.
  • - comportamento inefficiente ma efficace: quando si perseguono i giusti obiettivi, ma vengono impiegate troppe risorse per raggiungerli.
  • - comportamento efficiente ma non efficace: quando si perseguono obiettivi errati e non si produce a sufficienza, ma vengono impiegate poche risorse.
  • - comportamento efficiente ed efficace: quando si perseguono i giusti obiettivi e i risultati vengono raggiunti con un impiego efficiente delle risorse.

Spesso nelle Aziende gli obiettivi vengono definiti nel modo corretto, ma le strategie messe in pratica per raggiungerli non sono efficienti. Oppure capita che tutti lavorino con il massimo impegno allineati verso lo stesso obiettivo, ma potrebbe proprio essere questo obiettivo a non essere efficace.

L’ideale, dunque, sarebbe l'attuazione di quel comportamento efficiente ed efficace che prevede il perseguimento dei giusti obiettivi, con un impiego efficiente di risorse, sfruttando ad esempio le innovazioni messe a disposizione dalla tecnologia, per ottimizzare i tempi e migliorare la collaborazione tra colleghi e dipartimenti.

Ogni Azienda deve quindi aspirare a possedere una strategia in grado di perseguire i giusti obiettivi, con un impiego efficiente di risorse.

 

Nel cercare di raggiungere il giusto equilibrio tra efficienza ed efficacia, si deve tenere in considerazione anche un terzo fattore: la produttività.

Con il concetto di produttività si intende il rapporto tra il risultato ottenuto e la risorsa che ho speso per raggiungerlo.

Per esempio se produco 1000 pezzi in 250 minuti, significa che ho una produttività di 4 pezzi al minuto.

L’analisi della produttività aziendale ha come obiettivo quello di trasformare i fattori produttivi in output finali, ed è quindi strettamente collegato con i concetti di efficienza e di efficacia.

Per aumentare la produttività aziendale si deve partire con il misurare l’efficienza e la produttività di ogni singola risorsa. È importante conoscere il livello di partenza basandosi su dati oggettivi per poter fissare target di miglioramento. Si passa quindi a migliorare l’efficienza aziendale tramite delle strategie ben studiate e personalizzate per ogni realtà.

 

Riepilogando, ogni strategia di miglioramento aziendale si compone dei seguenti punti chiave:

  • - misurazione della situazione di partenza e definizione di obiettivi precisi;
  • - miglioramento attraverso il riesame periodico delle metodologie applicate e attraverso l’abbattimento delle inefficienze secondo metodi efficaci;
  • - verifica e consolidamento dei miglioramenti ottenuti;
  • - impostazione di un ciclo di miglioramento continuo.

 

Puoi scaricare il pdf dell'articolo cliccando qui:

Per approfondire ulteriormente l’argomento, o per avere consulenza in merito alla strategia di miglioramento per la tua Azienda, puoi contattarci senza impegno scrivendo la tua richiesta a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

 

Buon lavoro.

LA NEWS DEL MARTEDI’ – GDPR A PIÙ DI DUE ANNI DALLA SUA APPLICAZIONE

Questo articolo fa parte della serie “La news del martedì – Contenuti di valore per migliorare l’organizzazione della tua azienda ” di Active Engineering.

Negli articoli degli scorsi martedì pubblicati anche sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/IngAlessandroBonamano/ ti ho presentato il METODO ACTIVE, il nostro Sistema Qualità Efficace che ti permette di creare un’organizzazione in grado di raggiungere gli obiettivi che hai pianificato.

Nell’ultimo articolo ti ho presentato il piano Transizione 4.0. In particolare questi incentivi hanno la finalità di supportare e incentivare le imprese che investono in beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi e consistono in crediti d’imposta che arrivano fino al 40% del costo dell’investimento.

Se ti sei perso il contenuto, lo puoi rileggere qui:

https://www.sistemi-iso.it/news/173-la-news-del-martedi%E2%80%99-%E2%80%93-il-piano-transizione-4-0.html

 

Ora procediamo verso il passo successivo, cioè: GDPR a più di due anni dalla sua applicazione.

 

A circa 2 anni dalla definitiva applicazione a livello nazionale del GDPR (General Data Protection Regulation), la normativa UE sul trattamento dei dati personali, è possibile iniziare ad analizzare quali siano stati gli effetti che l’adeguamento alla nuova normativa ha avuto sulle aziende.

Dal 25 maggio 2018 il Garante per la Protezione dei dati personali ha registrato 17.145 reclami e segnalazioni e 2.368 notifiche di Data Breach (violazioni).

L’obiettivo del GDPR è quello di rafforzare e rendere più omogenea la protezione dei dati personali dei cittadini europei e sembrerebbe che in questi anni tale quadro normativo stia funzionando con relativa efficienza.

 

Per quanto riguarda l’anno passato, si può consultare la Relazione sull'attività svolta nel 2019 presentata dall'Autorità Garante per la protezione dei dati personali.

Una serie di fronti sui quali il Collegio dell’Autorità è stato impegnato maggiormente in un anno che negli ultimi mesi è stato caratterizzato dall'emergenza sanitaria da Covid-19.

Se vuoi leggere la relazione annuale completa, la trovi a questo link: https://www.garanteprivacy.it/documents/10160/0/Relazione+annuale+2019.pdf/4fcc5ca8-5ca7-432f-c3f8-4e9e69181a23?version=1.1&fbclid=IwAR06W4xk-eFptvszKLD3MyZtcOdO6MQ2tg6CVzgtJCicD3gYuWJXocbhOQE

 

Il 2019 ha visto una serie di interventi centrati innanzitutto sulle rilevanti novità introdotte dal Regolamento UE e sulle grandi questioni legate alla tutela dei diritti fondamentali delle persone nel mondo digitale: i big data, l'intelligenza artificiale, la sicurezza dei sistemi, la protezione dello spazio cibernetico, il ricorso ai dati biometrici; la monetizzazione delle informazioni personali, l'Internet delle cose, ecc.

Il numero dei data breach notificati nel 2019 al Garante da parte di soggetti pubblici e privati è stato 1443.


L'Autorità ha fornito riscontro a oltre 8.000 reclami e segnalazioni.

Le ispezioni effettuate nel 2019 sono state 147. Gli accertamenti hanno riguardato numerosi settori, sia nell'ambito pubblico che privato.

 

Durante un’ispezione privacy, gli accertamenti sono svolti anche con il contributo del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza.

L’organismo di controllo durante un accertamento richiede informazioni e spiegazioni, accede alle banche dati ed agli archivi, controlla, estrae ed acquisisce copia dei documenti, anche in formato elettronico

In particolare, l’organismo di controllo ha la facoltà di acquisire gli elementi necessari alla valutazione del rischio derivante dalle violazioni oggetto di notifica, sia attraverso acquisizione documentale, sia attraverso specifiche attività ispettive presso i titolari o i responsabili del trattamento.

 

In particolare, i punti di primaria importanza sui quali porre l’attenzione per prepararsi a una eventuale ispezione sono:

­ -   Possedere le informative al trattamento dei dati personali aggiornate ed in linea con i trattamenti svolti in azienda;

­-   Raccogliere il consenso al trattamento, laddove necessario;

­-   Mantenere costantemente aggiornato il registro dei trattamenti dei dati;

­-   Verificare se è necessario provvedere ad una valutazione di impatto per i trattamenti che presentano rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati;

­-   Verificare periodicamente l’adeguatezza delle misure di sicurezza adottate in Azienda.

 

Da quando è entrato in vigore il GDPR, il 25 maggio 2018, le Aziende hanno compreso il valore dei dati personali, e che la loro protezione non è solamente una imposizione burocratica ma una vera e propria filosofia aziendale, in quanto l’efficienza e lo sviluppo dell’attività imprenditoriale passerà sempre più spesso dalla corretta protezione e utilizzo dei dati personali.

 

I vantaggi di una corretta gestione dei dati personali si trasformano in un aumento della fiducia da parte di clienti e potenziali clienti che intendono affidare le proprie informazioni a una Azienda. Essere compliance alla normativa GDPR comporta avere il controllo di tutte le informazioni aziendali, innalzando il livello di sicurezza sia per quanto riguarda il trattamento di dati personali, ma anche per quanto riguarda le informazioni industriali o aziendali, mettendo tutti i dati al riparo da perdite, furti di informazioni, divulgazioni non autorizzate o altri eventi.

 

Noi di Active Engineering siamo in grado di fornirti un’offerta vantaggiosa per mantenere sempre aggiornata la tua documentazione privacy per tutto il 2020. Se invece non hai un Sistema di Gestione Dati protetto provvederemo a fornirti un'offerta su misura per le tue REALI esigenze.

 

Per maggiori informazioni scrivi a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. oppure chiamaci allo 030-0994172

 

Questo articolo è l'ultimo della serie "La news del martedì" prima della pausa estiva. Ti aspettiamo a settembre con importanti novità.

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Buon lavoro!

Active Engineering di Ing. Alessandro Bonamano

 

LA NEWS DEL MARTEDI’ – IL PIANO TRANSIZIONE 4.0

Questo articolo fa parte della serie “La news del martedì – Contenuti di valore per migliorare l’organizzazione della tua azienda” di Active Engineering.


Negli articoli degli scorsi martedì pubblicati anche sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/IngAlessandroBonamano/ ti ho presentato il METODO ACTIVE, il nostro Sistema Qualità Efficace che ti permette di creare un’organizzazione in grado di raggiungere gli obiettivi che hai pianificato.

 

Nell’ultimo articolo ti ho poi esposto la digitalizzazione dei processi. In particolare, ti descrivo in cosa consiste la digitalizzazione dei processi, quali sono i vantaggi per l’Azienda e quali strumenti occorrono per pianificare una strategia di digitalizzazione.

 

Se ti sei perso il contenuto, lo puoi rileggere qui:

 

https://www.sistemi-iso.it/news/172-la-news-del-martedi%E2%80%99-%E2%80%93-la-digitalizzazione-dei-processi.html

 

Ora procediamo verso il passo successivo, cioè il piano Transizione 4.0.

 

Il Piano Transizione 4.0 è la nuova politica industriale del Paese, più inclusiva e attenta alla sostenibilità.

 

Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), i nuovi incentivi dovrebbero prevedere una maggiore attenzione all'innovazione, agli investimenti green e alle attività di design e ideazione estetica.

 

 

La legge 27 dicembre 2019, n. 160 del 2019 – legge di Bilancio 2020 – ha operato una ridefinizione della disciplina degli incentivi fiscali collegati al “Piano nazionale Impresa 4.0” e, in particolare, di quelli concernenti gli investimenti in beni strumentali in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative e in formazione 4.0.

 

Le principali azioni contenute nel Piano Transizione 4.0 sono:

 

- Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

 

- Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design.

 

- Credito d'imposta formazione 4.0 del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese.

 

 

Concentrando l’attenzione sul primo punto, questi incentivi hanno la finalità di supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

 

Per quanto riguarda gli investimenti in beni strumentali, l’articolo 1, commi 184-197 della Legge di Bilancio ha introdotto un credito d’imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione mediante il modello F24, che sostituisce le agevolazioni del superammortamento e dell’iperammortamento introdotte negli anni scorsi. Tali agevolazioni si basavano sull’incremento del costo d’acquisto del bene, con una conseguente maggior deducibilità delle quote di ammortamento.

 

Nel dettaglio, ci sono tre tipologie di investimenti agevolabili.

 

Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

 

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.

 

Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205) è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

 

  • 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

 

Per investimenti in altri beni strumentali materiali, diversi da quelli ricompresi nel citato allegato A, è riconosciuto un credito d'imposta nella misura del:

 

  • 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.

 

Il credito d'imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, a decorrere dall'anno successivo a quello dell'avvenuta interconnessione per i beni di cui agli allegati A e B, ovvero di entrata in funzione per gli altri beni.

 

Il credito d'imposta è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.

 

 

Come era previsto per il vecchio piano Impresa 4.0, le Imprese sono tenute a dimostrare il soddisfacimento dei requisiti richiesti dalla normativa attraverso una adeguata documentazione.

 

In particolare, per beni superiori a 300.000€ è obbligatorio produrre una perizia tecnica da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui ai richiamati allegati A e B annessi alla legge n. 232 del 2016 e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

 

Se vuoi avere una consulenza mirata, puoi contattarci senza impegno. Inoltre noi di Active Engineering offriamo alle Aziende che intendano investire in chiave 4.0 la redazione della documentazione tecnica a evidenza del soddisfacimento dei requisiti obbligatori.

 

 

Ti aspetto martedì prossimo per altri contenuti di valore.

 

Per maggiori informazioni scrivi a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. oppure chiamaci allo 030-0994172

 

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Buon lavoro!

 

Active Engineering di Ing. Alessandro Bonamano

 

 

LA NEWS DEL MARTEDI’ – LA DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI

Questo articolo fa parte della serie “La news del martedì – Contenuti di valore per migliorare l’organizzazione della tua azienda” di Active Engineering.

 

 

Negli articoli degli scorsi martedì pubblicati anche sulla nostra pagina facebook https://www.facebook.com/IngAlessandroBonamano/ ti ho presentato il METODO ACTIVE, il nostro Sistema Qualità Efficace che ti permette di creare un’organizzazione in grado di raggiungere gli obiettivi che hai pianificato.

Nell’ultimo articolo ti ho poi esposto la pianificazione del tempo. In particolare, ti descrivo dei metodi per imparare a gestire il tuo tempo pianificandolo e organizzandolo efficacemente, in modo tale da riuscire a completare nei tempi stabiliti le attività che devi portare a termine senza rimandarle e senza subire stress.

Se ti sei perso il contenuto, lo puoi rileggere qui:

https://www.sistemi-iso.it/news/171-la-news-del-martedi%E2%80%99-%E2%80%93-la-pianificazione-del-tempo.html 

Ora procediamo verso il passo successivo, cioè la digitalizzazione dei processi.

L’emergenza Covid-19 ha imposto un processo accelerato di digitalizzazione dei servizi pubblici e delle attività lavorative (l’esempio più calzante è dato dallo smart working), che però è stato dettato dall’urgenza di garantire la continuità delle attività e non è derivato da un processo di cambiamento e rivoluzione digitale.

Secondo l’Indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI 2019) della Commissione europea, l’Italia risulta in 24° posizione su 28 Stati membri dell’UE, davanti solo a Polonia, Grecia, Romania e Bulgaria. Il punteggio italiano è di circa 10 punti inferiore alla media UE (43,9 vs 52,5).

Per l’Italia serve un un’efficace strategia generale di modernizzazione e digitalizzazione del Paese, a partire dalla digitalizzazione aziendale.

Con il termine digitalizzazione aziendale si intende l’utilizzo delle tecnologie digitali per ottimizzare il business, sostituendo e/o trasformando i processi aziendali.

La digitalizzazione aziendale richiede un cambiamento della visione strategica di tutta l’organizzazione dell’Azienda, ma genera maggior valore per il cliente e migliora i risultati del proprio business.

Spetta all’Imprenditore, affiancato dalla figura di un consulente, valutare quali processi necessitano di modifiche sostanziali, e quali processi hanno un maggior margine di miglioramento.

Per esempio, alcuni processi potrebbero essere automatizzati, sia per ridurre la presenza di personale e preservare la continuità della produzione anche in momenti di restrizioni, sia per ridurre la possibilità di errori.

Per mettere in atto questi cambiamenti però, si deve valutare se l’Azienda possiede già tutte le risorse necessarie, se ha bisogno di rinnovare quelle già presenti oppure se ha bisogno di nuovi investimenti.

Per esempio, si potrebbe riesaminare lo scambio manuale di documenti cartacei tra i collaboratori di una Azienda. Digitalizzando i documenti e dotando ogni collaboratore strategico di un dispositivo connesso alla rete aziendale. Con questo metodo si velocizzano i tempi di scambio dei documenti e si diminuiscono le possibilità di errore.

Rimane fondamentale chiedersi quale valore aggiunto l’Azienda ricava dall’applicazione di questi miglioramenti tecnologici.

Digitalizzare una Azienda significa abbandonare strumenti tradizionali per snellire i flussi di lavoro e automatizzare le attività e le procedure.

Digitalizzare significa anche dematerializzare i luoghi fisici, condividendo dati e informazioni in tempo reale anche da remoto.

La digitalizzazione aziendale porta con sé nuove modalità partecipative e spazi di lavoro aperti, non più limitati a un particolare contesto, alla scrivania o all’ufficio, ma condivisibili a distanza, dalle riunioni in videoconferenza all'assistenza clienti via chat, ecc.

Per esempio, l’uso di procedure standardizzate e di sistemi di stoccaggio automatico consentono al personale che opera all’interno del magazzino di lavorare senza essere esposto a inutili pericoli o infortuni. Con i magazzini verticali, infatti, le merci vengono direttamente collocate in una postazione appositamente dedicata all’interno della quale vengono coordinate tutte le operazioni di stoccaggio e prelievo, in modo da evitare a monte eventuali danni legati alla movimentazione dei prodotti.

Le innovazioni permettono all’Azienda di aumentare i propri profitti, migliorare la soddisfazione dei clienti, migliorare la propria organizzazione, ottimizzare i processi, ridurre gli sprechi e accrescere la redditività.

Per innovare e digitalizzare l’organizzazione del flusso di lavoro e la gestione delle informazioni si deve orientare un’organizzazione a lavorare per processi, implementando modelli organizzativi che consentono a tutti gli attori di condividere informazioni e coordinare le proprie azioni in funzione degli obiettivi comuni.

L’innovazione rende i processi più efficaci ed efficienti. Cioè permette di raggiungere gli obiettivi attesi con il minor utilizzo possibile di risorse, aumentare la produttività, diminuire il rischio di errori umani, gestire grandi quantità di dati e informazioni in sicurezza, ecc.

Ripensare l’organizzazione in termini di processo significa indirizzare la propria organizzazione verso una gestione più snella ed efficiente.

Ogni processo può quindi essere migliorato o innovato.

Come si può rendere un processo efficiente quindi? Attraverso l’eliminazione di operazioni manuali inutili, attraverso la condivisione d’informazioni e flussi di lavoro snelli e standardizzati.

Occorre considerare che migliorare o innovare un processo significa non concentrarsi solo su di esso, ma considerare tutti gli altri processi che entrano in relazione con esso.

Per poter pianificare una corretta strategia di digitalizzazione dell’azienda è utile fare chiarezza sui processi aziendali. Gli step da compiere sono:

·         Si parte dal descrivere e pianificare nel dettaglio tutti i processi: definire con chiarezza gli obiettivi attesi e elencare tutte le attività che si devono eseguire per raggiungere il risultato.

·         Successivamente si passa con il sincronizzare e coordinare sia tra loro i processi esistenti che gli attori coinvolti in un determinato processo.

·         Quindi standardizzare le procedure e uniformare il flusso delle informazioni in maniera da rendere tutti i processi più rapidi e snelli. Adottare sistemi automatici che consentono di ridurre al minimo il rischio di errori.

·         Innovare non vuol dire “solo” adottare nuove tecnologie, ma vuol dire modificare il modo con cui le singole persone lavorano e le modalità con cui si relazionano tra loro. Si deve interagire costantemente con tutti i soggetti coinvolti per condividere la nuova mentalità e la cultura aziendale e per consentire a tutti gli attori di condividere informazioni e coordinare le proprie azioni in funzione degli obiettivi comuni.

Noi ti offriamo il supporto e gli strumenti necessari a mappare i tuoi processi, definire gli obiettivi da raggiungere e standardizzare le procedure per poter pianificare una corretta strategia di digitalizzazione dell'Azienda.

Ti aspetto martedì prossimo per altri contenuti di valore.

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Active Engineering di Ing. Alessandro Bonamano

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