Sicurezza nella Qualità

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MODELLI ORGANIZZATIVI E RESPONSABILITÀ SOCIALE

 

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MODELLI ORGANIZZATIVI E 

RESPONSABILITÀ SOCIALE


 

Un Modello Organizzativo e di Gestione (M.O.G.) ai sensi del d.lgs 231/2001 è un insieme di protocolli, che regolano e definiscono la struttura aziendale e la gestione dei suoi processi sensibili.

L’adozione di un M.O.G conforme a standard approvati (asseverati) o internazionalmente riconosciuti (certificabili) costituisce un elemento che esclude la colpevolezza dell’organizzazione in sé considerata, quando essa abbia posto in essere tutto quello che poteva per prevedere e prevenire eventi dannosi.

I tre elementi specifici senza i quali il M.O.G non sarà efficacemente attuato e quindi non avrà l’efficacia esimente di cui al comma 1 dello stesso art. 30 sono:

  •  L’attività di vigilanza: deve essere attuata con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori;

  • Il sistema disciplinare: Il sistema disciplinare dovrà essere definito e formalizzato dall’Alta direzione aziendale e quindi diffuso a tutti i soggetti interessati: Datore di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori, auditor/gruppo di auditor, organismo di vigilanza (ove presente un modello 231)

  •  Il sistema di controllo: L’azienda dovrà inoltre definire idonee modalità per selezionare, tenere sotto controllo e ove opportuno sanzionare, collaboratori esterni, appaltatori, fornitori e altri soggetti aventi rapporti contrattuali con l’azienda. Nei contratti dovranno quindi essere inserite «specifiche clausole applicative» con riferimento ai requisiti e ai comportamenti richiesti

È importante specificare che solo il Sistema di Gestione basato sulla NORMA ISO 45001 è certificabile in quanto questa è riconosciuta come standard internazionale.

Gli altri modelli di gestione, costruiti sulla base delle linee guida Uni-Inail ed eventualmente quelli costruiti semplicemente sulle basi dell’art. 30 sono invece asseverabili secondo quanto previsto dall’art 51 comma 3 bis del d.lgs 81/2008.

 

Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro certificato UNI EN ISO 45001:2023

La norma ISO 45001 è uno standard internazionale che definisce i requisiti per i sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro.

È progettata per aiutare le organizzazioni a creare ambienti di lavoro sicuri e sani, riducendo i rischi per la salute e la sicurezza dei dipendenti e di altri soggetti coinvolti nelle attività lavorative.

L’applicazione di questa norma fornisce un quadro completo per l'identificazione dei pericoli, l'analisi dei rischi e l'implementazione di controlli appropriati. Aiuta le organizzazioni a stabilire politiche e obiettivi per la salute e la sicurezza sul lavoro, coinvolgere il personale a tutti i livelli e migliorare continuamente le prestazioni.

I vantaggi di conformarsi alla norma ISO 45001 sono molteplici:

  • Contribuisce a ridurre gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali

  • Migliora la reputazione aziendale

  • Aumenta la fiducia delle parti interessate, inclusi clienti, fornitori e autorità regolatorie

  • Porta a una maggiore produttività, riducendo i tempi di inattività dovuti a incidenti o assenze per motivi di salute

  • Aiuta le organizzazioni a risparmiare sui costi associati agli incidenti sul lavoro e alle malattie professionali.

 

Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro di settore previsto da accordi INAIL-Parti Sociali

I Sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) di settore previsti da accordi INAIL-Parti Sociali sono strumenti concepiti per migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro in specifici settori industriali delineando procedure e linee guida per l'identificazione e la gestione dei rischi specifici a ogni settore. I SGSL di settore sono adattati alle esigenze particolari delle attività lavorative, considerando i rischi specifici e promuovendo soluzioni mirate.

La necessità di introdurre questi sistemi nasce dalla consapevolezza che la maggior parte degli infortuni e delle malattie professionali ha una causa, o almeno una concausa, organizzativa. Fare prevenzione in azienda significa quindi dotarsi di una organizzazione che consenta una agevole ma efficace gestione degli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro.

I riferimenti disponibili per le aziende che decidono di adottare volontariamente un SGSL, sono:

  • Le linee guida Uni-Inail del 28/9/2001

  • Le Bs Ohsas 18001:07 (sostituite nel 2021 dalla norma ISO 45001:2018, aggiornata poi nel 2023)

Adottare efficacemente un SGSL:

  • Consente la riduzione di infortuni e malattie professionali e quindi la riduzione dei costi dovuti alla mancata sicurezza

  • Consente di accedere alla richiesta di riduzione del tasso di premio da corrispondere all’Inail

  • Come previsto dall’articolo 30 del Decreto Legislativo numero 81/2008 ha efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni di cui al Decreto Legislativo numero 231/01

 

Modello organizzativo e gestionale di cui all’art.30 del d.lgs. 81/2008 asseverato

L’applicazione degli adempimenti per la sicurezza sul lavoro previsti dal d.lgs. 81/2008 è un obbligo per tutte le attività che abbiano almeno un lavoratore (oltre al datore di lavoro).

L’art. 30 del d.lgs. 81/2008 stabilisce che l’attuazione di corretti modelli di gestione della sicurezza sul lavoro esonera il datore di lavoro dalle responsabilità amministrativa prevista dal d.lgs. 231/2001. Le caratteristiche dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza idonei ad avere questa efficacia esimente sono ricondotte alle Linee Guida UNI INAIL o alle norme BS OHSAS 18001 (e successivi aggiornamenti).

Perché il modello di organizzazione e di gestione esima effettivamente azienda e organismi apicali dalle responsabilità amministrativa devono ricorrere alcune condizioni:

  • Deve essere adottato ed efficacemente attuato assicurando un sistema aziendale per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi (comma 1):

  • Deve prevedere idonei sistemi di registrazione degli eventi (comma 2);

  • Deve prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell’organizzazione e dal tipo di attività svolta, un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello (comma 3);

  • Deve prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l’eventuale modifica del modello organizzativo sono necessari, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico (comma 4).

 

 

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Ti auguro buon lavoro.

 

Alessandro

 

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Le 5S

PILLOLE DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

 

 

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Lo conosci il detto:

"UN POSTO PER OGNI COSA E OGNI COSA AL SUO POSTO"?

 IL METODO 5S

  


 

Questo detto deriva dal fatto che esiste un METODO DI GESTIONE snello, a basso investimento e ad alto impatto in grado di creare uno spazio di lavoro più organizzato e produttivo.

 

Sembra incredibile, ma applicando abitualmente alcuni semplici consigli, molte aziende hanno migliorato il benessere dei dipendenti e reso i processi di lavoro più efficienti e produttivi.

 

Tale metodo viene definito 5S ed è stato originariamente sviluppato dal direttore di produzione giapponese Taiichi Ōhno della casa automobilistica Toyota. A metà del secolo scorso la Toyota era arrivata a un bivio a causa della mancanza di risorse; in seguito, come è ormai risaputo, nonostante le condizioni difficili è riuscita a celebrare grandi successi grazie proprio al metodo 5S.

 

Da allora, il concetto 5S è salito alla ribalta in tutto il mondo, e anche se molti imprenditori non lavorano consapevolmente con il 5S, perseguono comunque l'obiettivo di un ambiente di lavoro efficiente e spesso, inconsapevolmente, applicano l'una o l'altra regola di questo metodo di gestione.

 

MA IN COSA CONSISTE IL METODO DELLE 5S?

 

Esso si può RIASSUMERE in 5 semplici step:

 

1. SEPARARE = elimina ciò che non è necessario.

2. SISTEMARE = organizza e sistema ciò che rimane dopo la separazione

3. SPLENDERE = pulisci e ispeziona l'area di lavoro.

4. STANDARDIZZARE = definire standard per l’intero metodo delle 5S.

5. SOSTENERE = applica costantemente gli standard del metodo delle 5S.

 

Ricordati però che ciascun step è di fondamentale importanza per il raggiungimento dell’obiettivo organizzativo dell’Azienda. Se applicati separatamente o addirittura solo saltuariamente non riuscirai raggiungere i risultati sperati, anzi potresti rischiare di sprecare ulteriore tempo.

 

Comunque, per farti comprendere la semplicità del metodo, ti porto QUALCHE ESEMPIO.

 

1Per il primo step (SEPARARE) un esempio di applicazione potrebbe essere la suddivisione dei materiali in relazione alle necessità. Così facendo si darà il via ad un’area di lavoro organizzata.

2Per quanto riguarda la fase di SISTEMARE si potrebbe implementare etichettando o suddividendo in contenitori i diversi materiali. In questo modo ciascun articolo sarà individuabile molto più facilmente.

3Terzo step, attraverso la pulizia dell’area di lavoro, sarà più semplice individuare malfunzionamenti o rotture dei macchinari presenti prima che interferiscano con la produzione.

4STANDARDIZZARE è il ponte di collegamento tra i tre passaggi visti in precedenza e l’ultimo. Questo step trasforma le singole azioni individuate dal 5S in un METODO delle 5S vero e proprio. In altre parole, si passa da un progetto unico dedicato alla situazione specifica a un insieme replicabile di attività da utilizzare abitualmente in situazioni simili in contesti ed ambienti diversi. Un modo per implementare questa azione può essere la creazione di specifici “kit” che contengono i materiali necessari per svolgere un compito specifico.

5L’ultimo step, definito dal SOSTENERE è sicuramente il primo per importanza. Infatti, se applicato correttamente è in grado di trasformare le buone intenzioni e le buone abitudini previste per un unico progetto dedicato alla situazione specifica, a un insieme riproducibile di attività applicabile a tutti gli ambienti e a tutti settori. Questo perché il SOSTEGNO questo prevede l’attuazione continua del METODO 5S attraverso la creazione di un programma ben pianificato, la definizione di istruzioni operative, la necessità di una supervisione da parte dei responsabili finché non si arriva alla fase di adattamento al nuovo metodo di lavoro.

 

Ti ricordo che applicare questo semplice METODO alla tua organizzazione porta immediatamente dei grandi vantaggi in questi ambiti:

 

  •  Sicurezza: l’applicazione delle 5S rende il posto di lavoro più sicuro per chi ci lavora;
  •  Ergonomia: la disposizione di attrezzature e materiale risulta migliore e quindi migliori risultati standardizzati;
  •  Qualità: migliorando il processo conseguentemente migliora il prodotto finale;
  •  Risorse: si favorisce la comunicazione e quindi il coinvolgimento delle persone e conseguentemente la loro produttività aumenta;
  •  Spazio: si riduce lo spazio necessario, perché come sai, tanta disorganizzazione necessita anche di tanto spazio da occupare.

 

Ora che hai compreso l’importanza del MEDOTO 5S hai due strade da poter percorrere:

 

STRADA N°1

 

Segui la via Fai da te. Leggi o fai leggere ad uno dei tuoi collaboratori o manager questo articolo o altri post nel web che parlano dall’argomento o dedichi giornate per dare una scorsa ad un libro sulle 5S e poi ti inventi come calarlo nella tua realtà. Si tratta di una strada certamente fattibile ma naturalmente molto più faticosa e costosa ed inoltre non ti assicura di ottenere risultati tangibili.

 

Oppure

 

STRADA N°2

 

Ti affidi a chi, come noi, ha l’obiettivo di aiutare le PMI ad ottimizzare i costi, a riorganizzare i reparti aziendali, a trovare vie di innovazione fattibili e a misura delle esigenze di una PMI. Con la garanzia di ottenere un risultato positivo.

 

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Ti auguro buon lavoro.

Alessandro

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Hai troppi impegni e troppo poco tempo? IMPARA A DELEGARE

 

LA NEWS DEL MERCOLEDI

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Hai troppi impegni e troppo poco tempo?

IMPARA A DELEGARE!

 

L’organigramma aziendale è la rappresentazione grafica di quali legami funzionali o gerarchici tengono unite le persone all’interno dell’azienda. L'organigramma offre le risposte a molte domande quali: com'è suddivisa e strutturata una certa area, chi ne è il responsabile, quali figure rispondono a lui ed a quali risponde, quali flussi decisionali o comunicativi sono coinvolti, ecc.

Il mansionario è il documento il cui scopo è quello di ufficializzare ed evidenziare in forma scritta funzioni e compiti delle risorse umane dell'Azienda. In altre parole, il mansionario è il documento in cui si indicano le deleghe e le responsabilità che l’imprenditore cede ad una risorsa umana di fiducia ed in grado di assumerle.

Un organigramma aziendale ben fatto e mantenuto aggiornato, ed un mansionario completo e rappresentativo, definiscono chi in azienda decide, chi pianifica ciò che è stato deciso, chi fa ciò che è stato pianificato, chi controlla ciò che è stato fatto.

Generalmente le sei funzioni base di ogni azienda sono:

      - Direzione;

      - Amministrazione;

      - Vendite;

       - Produzione;

       - Marketing;

       - Risorse umane.

Quando un titolare copre più di una funzione (spesso quasi tutte) in qualità di responsabile, significa che sta sacrificando una parte rilevante del tempo che dovrebbe dedicare alla crescita dell’impresa, occupandosi invece di attività che potrebbe delegare in maniera efficace ad altri.

Il risultato è che ben presto il titolare si potrebbe trovare in una situazione di sovraccarico e l’azienda inesorabilmente smetterà di crescere.

In azienda ci sono attività che il titolare deve svolgere personalmente, ma ci sono anche compiti che non richiedono il suo intervento personale e che quindi può delegare ad altre figure.

La soluzione è quindi che il titolare scelga una strategia, cioè dove deve dedicare la maggior parte delle sue risorse, del suo tempo, delle sue competenze e delle sue energie. Dopodiché deve delegare le altre attività, assegnando le funzioni a risorse esistenti.

Delegare in maniera efficace porta i seguenti vantaggi:

       - Aumenta il tempo a disposizione di chi delega;

       - Diminuisce lo stress di chi delega;

       - Le energie di chi delega sono concentrate su attività mirate;

       - Favorisce lo sviluppo professionale del delegato;

       - Il delegato si sentirà parte attiva nel processo di raggiungimento degli obiettivi e di crescita dell’azienda;

       - Favorisce il senso di responsabilità del delegato.

Per sfruttare a pieno tutti questi vantaggi, in primo luogo il titolare deve decidere chiaramente quali sono le funzioni che può delegare.

Deve poi individuare le persone alle quali delegare le funzioni. In questa fase risulta utile avvalersi delle informazioni contenute nel mansionario.

Delegare significa anche saper spiegare in maniera semplice a chi deve svolgere il lavoro come questo dev’essere fatto e quali sono gli obiettivi da raggiungere. Il delegato deve comprendere quali sono le aspettative che il titolare ripone in lui. Il titolare deve valutare se ha messo a disposizione del delegato tutte le risorse e gli strumenti necessari per raggiungere gli obiettivi stabiliti.

Il titolare deve fissare delle scadenze temporali per i compiti. Le attività non dovrebbero essere svolte con urgenza, ma i tempi devono essere compatibili con il risultato richiesto.

È buona norma che periodicamente il titolare si confronti con il delegato per controllare l’avanzamento del lavoro e per farsi riferire una sintesi dei passaggi che il delegato dovrà fare e delle eventuali difficoltà che potrebbe trovare. Per fare questo può essere utile avvalersi di indicatori di prestazione a cui far riferimento per capire se la strada che si sta seguendo è quella giusta.

Tuttavia, il titolare in grado di delegare sa fidarsi dei suoi collaboratori e non ha bisogno di verificare costantemente in maniera compulsiva come procedono le attività. Inoltre il titolare deve lasciare una certa libertà di azione al delegato, e non deve sommergerlo di consigli. Non sono solamente le azioni a poter essere delegate, ma anche le decisioni. La capacità delle persone raddoppia quando sono investite di responsabilità e percepiscono di godere di fiducia.

Un buon manager è colui che sa delegare. Delegando, si aumenta la capacità realizzativa dei collaboratori e li si motiva ad ottenere risultati di pregio. Di conseguenza, si potenzia l’efficacia del gruppo e si ottiene la possibilità di porsi obiettivi più ambiziosi, sia a livello aziendale che personale.

 

PER CONOSCERE LE MIGLIORI STRATEGIE PER DELEGARE,

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"GESTIONE EFFICACE DEL TEMPO E DELLA DELEGA"

sul sito: https://lnkd.in/g3CWwCu.

Imparerai:

  • come organizzare il lavoro per priorità;
  • le tecniche per calcolare correttamente il tempo necessario per portare a termine le attività;
  • il metodo di gestione efficace della giornata e della settimana;
  • gli strumenti per redigere un piano d'azione;
  • le tecniche per non procrastinare;
  • come mappare le attività da delegare, cosa delegare e come delegare;
  • il metodo per scegliere i delegati e cosa aspettarsi da loro;
  • gli strumenti per la valutazione delle competenze dei collaboratori.

Per scaricare le informazioni riguardanti il corso e le modalità di partecipazione visita la pagina dedicata: https://lnkd.in/geqUcJH2.

Per maggiori informazioni contattaci all'indirizzo:This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..

 

Hai investito in macchinari, attrezzature ed impianti? DIVENTA CONFORME 4.0

LA NEWS DEL MERCOLEDI

PILLOLE DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

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Hai investito in macchinari, attrezzature ed impianti?

DIVENTA CONFORME 4.0!

 

SE HAI ACQUISTATO UN MACCHINARIO CHE RIENTRA NELLA CATEGORIA DEI BENI 4.0, PUOI AVERE UN CREDITO D’IMPOSTA FINO AL 50% DELLE SPESE SOSTENUTE.

 

·         CHI PUÒ AVERNE ACCESSO

L’agevolazione si rivolge a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito dell’impresa.

·         INTERVENTI AMMISSIBILI

Sono ammessi investimenti in beni strumentali nuovi, materiali o immateriali, indicati negli allegati A e B annessi alla legge 232/2016 (beni 4.0), destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.

·         NON SONO AMMESSI investimenti in:

  • aeromobili da turismo, navi e imbarcazioni da diporto, autovetture e autocaravan, ciclomotori e motocicli, veicoli adibiti ad uso pubblico;
  • fabbricati destinati all’industria, edifici e costruzioni;
  • condutture e condotte, materiale rotabile, ferroviario e tramviario, aeromobili;
  • beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti.

·         TEMPISTICHE DEGLI INVESTIMENTI E CREDITO D’IMPOSTA SPETTANTE.

   BENI STRUMENTALI NUOVI INDICATI NELL’ALLEGATO A DELLA LEGGE 232/2016 (BENI MATERIALI).

Ø  01/01/2022-31/12/2022 (30/06/2023 se entro il 31/12/2022 l’ordine è accettato e viene pagato un acconto di almeno il 20%):
credito d’imposta del 40% del costo per la quota di investimenti fino a euro 2,5 milioni;
credito d’imposta del 20% per la quota compresa tra euro 2,5 milioni e euro 10 milioni;
credito d’imposta del 10% per la quota compresa tra euro 10 milioni e euro 20 milioni.

Ø  01/01/2023-31/12/2025 (30/06/2026 se entro 31/12/2025 l’ordine è accettato e viene pagato un acconto di almeno il 20%):
credito d’imposta del 20% del costo per la quota di investimenti fino a euro 2,5 milioni;
credito d’imposta del 10% per la quota compresa tra euro 2,5 milioni e euro 10 milioni;
credito d’imposta del 5% per la quota compresa tra euro 10 milioni e euro 20 milioni;
credito d’imposta del 5% per la quota compresa tra euro 10 milioni e euro 50 milioni per investimenti inclusi nel PNRR con obiettivi di transizione ecologica (individuati con apposito decreto ministeriale).

   BENI INDICATI NELL’ALLEGATO B DELLA LEGGE 232/2016 (BENI IMMATERIALI).

Ø  16/11/2020-31/12/2023 (30/06/2024 se entro il 31/12/2023 l’ordine è accettato e viene pagato un acconto di almeno il 20%): credito d’imposta del 20% del costonel limite massimo di costi ammissibili pari a euro 1 milione;

Ø  01/01/2024-31/12/2024 (30/06/2025 se entro il 31/12/2024 l’ordine è accettato e viene pagato un acconto di almeno il 20%): credito d’imposta del 15% del costonel limite massimo di costi ammissibili pari a euro 1 milione;

Ø  01/01/2025-31/12/2025 (30/06/2026 se entro il 31/12/2025 l’ordine è accettato e viene pagato un acconto di almeno il 20%): credito d’imposta del 10% del costonel limite massimo di costi ammissibili pari a euro 1 milione.

·         COME AVVALERSI DEL CREDITO D’IMPOSTA

Le imprese che intendono avvalersi del credito d’imposta per l’acquisto di beni 4.0 sono tenute a produrre una perizia asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui agli allegati A e B della Legge 232/2016, e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. 

Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a euro 300.000,00, l’onere documentale può essere adempiuto attraverso una dichiarazione resa dal legale rappresentante.

·         CLASSIFICAZIONE E REQUISITI DEI BENI INDICATI NELL’ALLEGATO A

Focalizzando l’attenzione sui beni materiali in chiave Industria 4.0 e seguendo la classificazione contenuta nell’Allegato A alla legge n. 232/2016, essi possono essere suddivisi in tre macrocategorie:

1) i beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti;

2) i sistemi per l’assicurazione della qualità;

3) i dispositivi per l’iterazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0.

I beni di cui al precedente punto 1) devono necessariamente possedere cinque caratteristiche obbligatorie nonché almeno due su tre delle ulteriori caratteristiche previste dalla normativa.

Così come individuate dalla circolare n. 4/E del 30 marzo 2017, i cinque requisiti obbligatori sono elencati nel seguito:

- controllo per mezzo di CNC e/o PLC;

- interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;

- integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre    macchine del ciclo produttivo;

- interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;

- rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.

Inoltre, i suddetti beni devono essere dotati di almeno due tra i seguenti ulteriori requisiti per renderli integrabili a sistemi cyberfisici:

- sistemi di tele manutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;

- monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;

- caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo.

Con riferimento, invece, ai sistemi e ai dispositivi di cui ai precedenti punti 2) e 3), il rispetto delle caratteristiche c.d. “5+2” non è essenziale, essendo necessaria esclusivamente l’interconnessione del bene. 

Il requisito dell’interconnessione viene soddisfatto nel momento in cui, il bene oggetto di investimento:

- scambi informazioni con sistemi interni e/o esterni per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (i.e. HTTP, MQTT, etc.);

- sia identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti.

La perdita di anche uno solo dei requisiti previsti, negli anni successivi all’effettuazione dell’investimento, potrebbe comportare una revoca del beneficio; si pensi, ad esempio, al venir meno del requisito della teleassistenza o ad una riorganizzazione aziendale che determini il mancato utilizzo permanente del bene.

Pertanto, nell’approcciarsi a tali benefici, risulta indispensabile il coinvolgimento di figure professionali esperte che assistano nella pianificazione strategica dell’investimento e nel monitoraggio e controllo degli sviluppi, in un’ottica di crescita, miglioramento e certezza, anche nel tempo, per l’azienda stessa.

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Intanto ti auguro buon lavoro.

Alessandro

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